Stratex chiede il concordato: «È necessario per ripartire»

Sorgente:
Christian Morasso
Visite:
1783
  • text size

UDINE. Un passaggio difficile. Ma necessario per ripartire. E per superare lo stallo causato dal mix deleterio di tempi di incasso troppo dilatati ma anche l’esposizione verso commesse impegnative.

È questo il cortocircuito della crisi, della stretta alla liquidità che mette in ginocchio imprese, che colpisce ancora. Stratex, una settantina di dipendenti, storica azienda della Carnia, con sedi a Sutrio e a Palazzolo dello Stella, leader nella realizzazione di strutture in legno lamellare e edilizia ecosostenibile, presenterà istanza di concordato in bianco al Tribunale di Udine.

Un fulmine a ciel sereno per un’impresa da oltre mezzo secolo in attività sotto la bandiera dell’eccellenza made in Friuli Venezia Giulia, appena passata alla ribalta mondiale con prestigiose realizzazioni firmate a Expo e che è stata protagonista di una crescita di fatturato più che raddoppiato nell’ultimo anno. Nel 2014 è stata capace di raggiungere i 30 milioni di euro e vanta un portafoglio ordini equivalente per il 2015.

Ma i tempi sempre più prolungati degli incassi dei crediti e la forte esposizione per alcune importanti commesse ottenute hanno costretto Stratex a rimettersi al tribunale.

L’azienda della famiglia Plazzotta, che da piccola segheria nata negli anni Cinquanta si è trasformata in un interlocutore globale nel selettivo mercato delle costruzioni, fino ad aggiudicarsi le esclusive realizzazioni a Expo, dall’avveniristica copertura del padiglione cinese ai chilometri di strutture di servizio in legno, si è ritrovata incagliata nella palude di crediti da milioni e milioni di euro che hanno prosciugato la liquidità, paralizzando la struttura produttiva. Non è rimasto che chiedere il concordato.

Una via che l’azienda auspica possa aprire alla ristrutturazione del debito e ridare benzina all’attività.

«Un passaggio obbligato per la ripresa di una società che ha all’attivo un prodotto all’avanguardia e con prospettive di mercato - manda a dire l’azienda». La crescita repentina degli ultimi anni, ottenuta grazie alla continuità degli investimenti in innovazione e tecnologia, se è ritrovata a fare i conti con la crisi del settore e congiuntura economica sfavorevole.

 «Tutto ciò ha portato a uno stallo di liquidità che rende necessario questo passaggio nella speranza che la situazione possa migliorare», dice ancora l’azienda. Come detto, 70 i dipendenti per cui si aprirà la Cassa integrazione fino alla auspicata ripartenza.

Fonte: Messaggero Veneto

Manda commento