Rothoblaas punta sull’innovazione

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Christian Morasso
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CORTACCIA. Nei giorni scorsi Rothoblaas ha accolto nella sua sede di Cortaccia un’ottantina di imprenditori e figure di spicco, non solo italiane, del settore del legno. L’occasione dell’incontro era, in questa circostanza, un vertice sul tema delle costruzioni in «X-Lam», gli innovativi pannelli di legno multistrato, che ormai si sono imposti anche all’attenzione degli addetti ai lavori proprio per la loro resa.

Professori, ricercatori e tecnici provenienti da oltre venti Paesi diversi, soprattutto del vecchio continente, hanno partecipato all’iniziativa nell’ambito del progetto «Cost Action FP 1004», il programma europeo per la cooperazione scientifico-tecnologica volto ad aumentare l’efficienza degli investimenti nei singoli Paesi mettendo in contatto esponenti della comunità scientifica di tutto il mondo.

Accompagnati dall’ingegnere e professore Maurizio Piazza e dal collega Roberto Tomasi dell’Università di Trento, i partecipanti hanno avuto dunque l’opportunità di approfondire in Bassa Atesina le proprie competenze in materia di connessioni per strutture in legno seguendo l’intervento dell’ingegner Albino Angeli, responsabile dell'ufficio tecnico della Rothoblaas e dell’ingegner Andrea Polastri del Cnr-Ivalsa di San Michele all’Adige, l’Istituto per la valorizzazione del legno. Nel corso del suo apprezzato intervento Roberto Tomasi ha poi illustrato lo stato della ricerca portata avanti dall’Università di Trento in materia di connessioni per strutture in legno. Un approfondimento che si è rivelato sicuramente utile per avere un quadro generale ma dettagliato al tempo stesso. L’iniziativa portata avanti da Rothoblaas si inserisce nell’ambito del percorso di networking internazionale con il mondo accademico e della ricerca che Rothoblaas porta avanti ormai da anni allo scopo di proseguire concretamente nell’evoluzione dell’edilizia in legno. Un obiettivo sicuramente importante e ambizioso, che consente di esplorare anche modelli e iniziative che altrimenti rischierebbero di restare sotto traccia.

Fonte: http://altoadige.gelocal.it/

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